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Giovedì 4 dicembre 2014 alle ore 18.30
Luca Archibugi
presenterà il testo teatrale
Nato in una notte di tempesta
(Liberamente ispirato alla vita e ai romanzi di Emilio Salgari)
di Francesco Tarquini e Fabio Morìci
Edizioni Era Nuova 2014
Sarà presente per la casa editrice, insieme agli autori,
Claudio Trionfi, direttore della collana teatrale Melpomene
Chiara Iuliucci e Fabio Morìci leggeranno alcuni brani dal testo
Emilio Salgari, il più grande autore di narrativa d’avventura di tutti i tempi, si suicidò nel 1911, a soli 49 anni. All’origine della sua tragica fine, se pure le cause dirette furono una cronica mancanza di denaro e il ricovero della moglie in un ospedale psichiatrico, c’era una grave compromissione della psiche per la quale egli, che aveva compiuto soltanto un breve viaggio nell’Adriatico, si era convinto di essere davvero un capitano di lungo corso, di aver navigato tutti i mari e vissuto in prima persona le avventure dei propri romanzi. E non solo egli stesso finì per essere travolto in questa cancellazione della frontiera fra il piano della scrittura e quello della realtà quotidiana, ma anche la moglie Aida, che pagò col manicomio il suo coinvolgimento nella follia del marito.
E’ proprio sulla dismisura della fantasia salgariana che il testo di Tarquini e Morìci è costruito, in una interazione e identificazione del quotidiano e del romanzesco. Il giardino dell’azione scenica è anche il luogo ideale nel quale, spesso nei pomeriggi rubati ai compiti scolastici, i lettori di ogni tempo hanno rievocato e reinterpretato nei loro giochi gli eroi dei romanzi di Salgari. I bambini che vi agiscono sono dunque al tempo stesso Fatima, Nadir, Romero, Omar – i figli di Emilio e Aida – e tutti i bambini al cui immaginario la lettura di Salgari ha dato negli anni inesauribile alimento. Questa chiave drammaturgica della vicenda salgariana si estende ai personaggi che ruotano intorno alle figure di Emilio e Aida: Sandokan e la Perla di Labuan, il Corsaro Nero e Honorata Van Guld, Yanez de Gomera. Si manifestano sulla scena in lampeggianti squarci narrativi ripresi dai testi del loro creatore, e poi si chinano affettuosamente, preoccupati, sulle vicende umane di un Emilio sempre più logorato e di un’Aida spenta nelle faccende domestiche e sempre più divorata dall’alienazione mentale, entrambi prossimi a congedarsi dalla realtà e dalla vita.
Saranno i bambini a ristabilire il tempo della fantasia e del gioco, un tempo che rifiuta di scorrere in avanti per farsi immobile e indefinitamente ripetibile. Un tempo nel quale Salgari lo scrittore è davvero e per sempre il Capitano marittimo di gran cabotaggio Emilio Salgari; e la mitica isola di Mompracem potrà essere perduta e riconquistata infinite volte: finché durerà il gioco e finché vivranno nel cuore dei lettori quelle pagine.