tralevolte

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È Orione che riconosco immediatamente, a sud-ovest, un po' discosto dal cerchio lunare, lo splendido cacciatore dalle sette stelle dardeggianti scintille blu argento con Betelgeuse, tinta di arancio intenso e, alla estremità inferiore, una stella completamente bianca la più smagliante dell'intera formazione.

Alberto Boatto, “Lo sguardo dal di fuori”, 1981 

COSTELLAZIONI

Anna Onesti | Beatrice Scarpato | Enrica Biscossi

INAUGURAZIONE 12 dicembre 2019 ore 17:00

Uno stesso percorso formativo: il Liceo Artistico, poi l'Accademia di Belle Arti di Roma, Sezione Scenografia. Questa è stata l’esperienza giovanile di Anna Onesti, Beatrice Scarpato, Enrica Biscossi.

Nei primi anni 70 questo ciclo di studi non era così scontato per delle adolescenti. Ci volevano volontà e passione. Scegliere il corso di Scenografia significava, tra l’altro, avere una consapevolezza della questione dello spazio.

Di quegli anni Anna ed Enrica hanno condiviso tutto il percorso, dal Liceo Artistico in via di Ripetta all'Accademia di Belle Arti, con la guida di docenti importanti quali Toti Scialoja, Alberto Boatto, Giovanna dalla Chiesa e Francine Virduzzo. Negli stessi anni Beatrice frequentava il corso di Scenografia del professor Fabio Vergoz, ma anche con lei si sarebbero poi ritrovate nel collettivo politico: un gruppo di studenti che occupò l'Accademia nel '77, e che in Accademia fece conoscere il teatro di Robert Wilson e Philip Glass e il loro spettacolo “Einstein On The Beach” presentato alla Biennale di Venezia del 76, e che invitò, poi, anche Simone Carella, animatore dello storico Beat 72 di Roma, “luogo- cantina” punto di riferimento per il teatro di ricerca di allora.

In quegli anni la scena teatrale romana era in grande fermento: da Carmelo Bene a De Berardinis - Peragallo, da Giuliano Vasilicò a Memé Perlini, da Remondi e Caporossi a La Gaia Scienza. Beatrice inizierà le sue prime collaborazioni come scenografa proprio con il gruppo La Gaia Scienza. La Scenografia, in quel clima culturale, apparve loro come quella disciplina che poteva riunire tutte le altre arti in una sorta di “Gesamtkunstwerk” con la stessa necessità che animava le parole di Toti Scialoja quando parlava dello scenografo svizzero Adolphe Appia.

Le Costellazioni sono un insieme di corpi celesti cui sono stati assegnati nomi e storie mitologiche.

Se potessimo viaggiare all’interno dei loro spazi vedremmo come il loro disegno forma una totalità in costante movimento. Sono passati 40 anni dall’incontro fra quelle studentesse - un tempo piccolissimo per gli spazi stellari, ma che qui, sulla Terra rappresenta un lungo percorso - che ha visto intrecciarsi storie, progetti e sogni.

Lo spazio TRAleVOLTE, nel complesso edilizio della Scala Santa, luogo simbolo nel favorire il dialogo tra le Arti e l’Architettura è retto dalla convinzione che l'Arte possa contribuire a creare legami tra le persone così da migliorare le relazioni umane.

Nella mostra Costellazioni sono riunite tutte e tre le artiste che nell’ambito della loro ricerca artistica - pittura, scenografia, costume - hanno sempre cercato di riunire e comporre in un corpo unico le diverse discipline con lo stesso fervore appreso nelle esperienze giovanili degli anni Settanta, che i primi anni Ottanta hanno visto sbocciare.

Anna Onesti espone dodici opere su carta raffiguranti i Segni dello Zodiaco. Le opere verranno allestite in modo da formare un grande cerchio di circa tre metri di diametro. I Segni, realizzati con innesti di simboli astrali, antiche iconografie e forme geometriche sono caratterizzati da una cromia composta di colori puri, brillanti e saturi.

Beatrice Scarpato espone collage fotografici e pastelli su carta. Un bosco, rami, rovi, profili umani, una figura femminile inscritta nel frammento di un disegno. Cinque lavori uniti dal titolo ABC, ispirato a una poesia di Wislawa Szymborska, evocano le molteplici identità che ognuno porta in sé e l’illusoria percezione dell’altro.

Enrica Biscossi espone un abito, che è quasi una tunica cerimoniale di un intenso blu su cui sono ricamati il Sole e la Luna. Il globo centrale del sole è circondato da 12 petali di Fior di loto, come nel IV Chakra. Quello del cuore. Questo riferimento enfatizza l’aspetto spirituale e di saggezza verso l’esterno - il cuore del cosmo - accanto a tutta la simbologia astrale che il sole porta con se. Il ricamo è eseguito a mano con la tecnica del ricamo d’oro (gold work).

La presentazione è di Giovanna dalla Chiesa.

Nel corso dell’inaugurazione alle ore 18:00, sarà letto il testo “Diario di bordo”, tratto dal libro di Alberto Boatto “Lo sguardo dal di fuori”, Cappelli, 1981. La lettura è di Adele Cammarata e Lorenzo Ciambrelli, a cura della compagnia Gruppo della Creta, avverrà all’interno del Teatro Basilica anch’esso incastonato all’interno del complesso edilizio della Scala Santa.

Il catalogo è a cura di Marianna Manili

Costellazioni, dal 12 dicembre 2019 al 10 gennaio 2020

Dal lunedì al venerdì ore 17:00-20:00, escluso sabato e festivi

Foto Simone Ciavaglioni